Nell’aria che respiriamo sono presenti diversi particolati spesso nocivi per la nostra salute.
Lungo le strade la concentrazione dei particolati è notevolmente maggiore, basti pensare alla stessa usura dei pneumatici, alla polvere spostata dal vento e dal passaggio dei veicoli, ai gas di scarico o all’usura dei materiali frenanti.
Oltre a questi dobbiamo considerare anche i particolati naturali, quali i pollini, la terra etc. sicuramente meno nocivi per la salute ma fonte di allergie.
I particolati vengono generalmente suddivisi in classi a seconda della loro dimensione,
le più conosciute sono il PM10 e il PM2,5.
L’impianto di ventilazione della nostra vettura può essere paragonato ad un’aspirapolvere!
“Aspira” l’aria ricca di particolati inquinanti presente all’esterno del veicolo e dopo averla trattata termicamente la “proietta”all’interno dell’abitacolo.
L’unica barriera tra l’aria proveniente dall’esterno e i nostri polmoni è un filtro, proprio per questo chiamato FILTRO ARIA ABITACOLO!
Ora capite meglio la reale importanza e necessità dell’impiego e sostituzione di un Filtro abitacolo di qualità.
I filtri abitacolo sono principalmente di due tipi:
- PARTICELLARI, caratterizzati dall’azione contro le polveri o particolati
- COMBINATI con CARBONI ATTIVI, oltre ad un’azione contro le polveri hanno un azione nei confronti degli inquinanti gassosi.
La differenza tra i due è quindi data dal materiale impiegato!
I materiali filtranti impiegati dalla Campi sono tutti testati secondo la Norma EN779 e sono appartenenti alla classe Alta Efficienza ( vedi Norme ).
I filtri quindi, sono tutti testati per la loro efficienza meccanica come previsto dalla Norma, per garantire la performance di efficienza nel tempo.
Il materiale particellare è composto da un "intreccio" di fibre di poliestere. Il media è quindi sintetico e non offre per sua natura terreno fertile per ceppi batterici e muffe.
Il carbone attivo è un materiale adsorbente; per esercitare questa funzione sfrutta la sua enorme superficie. Basti pensare che un grammo di carbone ha dai 500 ai 3000 mq infatti il carbone attivo è composto da migliaia di gallerie!
Il principio di funzionamento con cui il Carbone Attivo esercita la sua funzione può essere di tipo Fisico o Chimico.
- Fisico: l’inquinante passando attraverso i “cunicoli” si deposita
- Chimico: il flusso d’aria lambendo la superficie del carbone, grazie alle forze di Van Der Waalls, deposita le molecole in sospensione creando legami molecolari.
È necessario specificare che la velocità dell’aria gioca un ruolo importante; una velocità eccessiva pregiudica l’efficienza del filtro.
Per Vostra conoscenza sappiate che il carbone attivo può essere di varia natura, Sintetico, Minerale e Vegetale.
A seconda della natura si ha una diversa porosità e diametro del poro. E' importante tenere conto di questo parametro in funzione di quello che dobbiamo filtrare.
Nel caso specifico degli aeriformi normalmente si impiegano quelli di tipo vegetale, in particolare ricavati dai gusci delle noci di cocco.
Il materiale filtrante da noi impiegato è composto come un “sandwich”. Il primo strato è composto da un tessuto filtrante sintetico con alta efficienza verso i particolati; su questo strato viene depositato uno strato di granuli di carbone attivo al quale poi viene accoppiato un tessuto di contenimento. Anch’esso sintetico.
Perché ogni tanto percepiamo comunque degli odori?
- I carboni attivi hanno effetto solo su alcuni inquinanti!
- Importante è la concentrazione dell’inquinante e la velocità d’attraversamento dell’aria.
- Il carbone attivo potrebbe esser giunto a saturazione completa
Non si deve credere che la qualità ed efficienza del materiale siano i soli ingredienti per ottenere un buon filtro. La struttura è di pari importanza al fine di garantire la tenuta del filtro nell’alloggiamento e quindi garantirne l’efficienza
Purtroppo sul mercato abbiamo evidenziato molti casi ove per ridurre i costi si è provveduto ad effettuare dei “tagli” strutturali.
In alcuni casi il porta filtro è pensato per attivare una tenuta frontale rispetto al filtro. In questo caso la cartuccia filtrante può essere composta semplicemente dal materiale filtrante plissettato e dai bordi laterali. Ma anche quando il filtro risulta essere così semplice si può ritrovare nel nostro prodotto taluna accortezza, quale il bordo flessibile che permette uno schiacciamento laterale di circa 1 mm per parte senza produrre eccessivo attrito nell’inserimento e facilita l’inserimento.
In molti casi la tenuta deve essere fatta sul perimetro della cartuccia ed è per questo che applichiamo dei rinforzi di di irrigidimento sulle teste del filtro atti a garantire una miglior tenuta dello stesso
In altri casi risulta indispensabile una guarnizione.
Abbiamo messo a punto differenti tipi di tenuta a seconda delle necessità imposte dall’alloggiamento del filtro per garantire il miglior risultato.
Uno di particolare rilevanza è stato studiato e sviluppato appositamente grazie alla collaborazione del nostro fornitore. È nato un media in grado di garantire la tenuta senza creare particolari resistenze d’attrito.
BORDI FLESSIBILI
Pensato per poter essere sostituito nei posti più scomodi garantendo una tenuta laterale senza eccessivo attrito
STRUTTURA RINFORZATA
Per garantire la tenuta del filtro nell’alloggiamento quando necessario con rinforzi e guarnizioni a basso coefficiente d’attrito e ad alta tenuta.
Vi sono diverse normative per classificare i filtri e la loro efficienza. Agli inizi della nostra attività sussisteva la normativa Eurovent, questa classificava l’efficienza senza però considerare la portata.
Nel 1993 la commissione Europea pubblicò la EN779, Filtri d’Aria Antipolvere per ventilazione generale. Questa prendeva spunto dalla Eurovent e dalla Ashrae 52-58 americana. Inizialmente questa norma teneva conto solo dell’efficienza media.
Veniva cosi fornito un sistema di classificazione con una metodologia atta a confrontare prodotti simili ma non ad indicarne l’evoluzione nel tempo.
Nel 2002 la EN779 venne modificata introducendo anche una serie di prove atte a stabilire l’evoluzione del filtro nel tempo, ossia misurando la sua efficienza e perdita di carico sia a nuovo che dopo l’intasamento.
Il particolato di riferimento è di 0,4 micron.
Nel 2012 la Norma cambia nuovamente prendendo in considerazione la capacità elettrostatica del filtro.
Infatti il filtro deve essere testato anche privo della sua carica elettrostatica. L’efficienza iniziale di un filtro carico elettrostaticamente può cambiare sensibilmente in peggio quando questo perde la sua carica.
Per questo il filtro viene sottoposto a “scarica” attraverso dei trattamenti con sostanze diverse quali Isopropanolo, Fumi Diesel, detergenti o surfati in acqua.
I fumi diesel sono ottimi scaricanti e simulano molto bene le prestazioni effettive di lunga durata.
Proprio per l’effetto scaricante dei fumi diesel i nostri prodotti sono sempre valutati per la loro efficienza meccanica!
Nel 2018 la EN779 lascerà il posto alla ISO16890 che sarà un sistema di classificazione Internazionale.
La EN779 classifica i filtri quindi in funzione del grado di filtrazione e ci fornisce delle indicazioni su ciò che andiamo a filtrare con quel determinato materiale.
I filtri vengono divisi in tre grandi gruppi:
- Filtri Antipolvere
- Filtri ad Alta efficienza
- Filtri Assoluti
I filtri Antipolvere hanno effetto su particolati dalle dimensioni importanti, al di sopra dei 10 micron.
Gli Alta efficienza si occupano di trattenere in modo significativo i particolati tra i 10 micron e 1 micron.
Gli Assoluti sono filtri con efficienza importante sui particolati inferiori al micron.
Perché non si possono impiegare materiali più efficienti per gli abitacolo?
I materiali troppo efficienti offrono una perdita di carico, ossia un freno al flusso dell’aria, troppo elevata.
Nella filtrazione meccanica l’efficienza, ossia la capacità di trattenere particolati sempre piu fini, è direttamente proporzionale alla perdita di carico.
Quindi come detto prima, troppa efficienza sfocia in un’eccesiva perdita di carico.
Purtroppo la dimensione ridotta di molti filtri non permette di utilizzare questi materiali e non ultimo, i costi diventerebbero eccessivi.